Le quindici regole dell’Home Staging secondo la Duke University di Durham, North Carolina.
Hello there! Torniamo con un altro articolo del Blog di Homethic per approfondire uno dei servizi che amiamo offrire ai nostri clienti: parliamo delle regole dell’Home Staging.
Abbiamo già parlato di cos’è l’Home Staging, ma oggi vogliamo parlare delle regole che disciplinano questa forma di marketing immobiliare.
Per capire il ruolo emotivo e cognitivo, oltre agli elementi funzionali dell’Home Staging efficace, è possibile fare riferimento agli archivi della Duke University di Durham, North Carolina.
Gli obiettivi della ricerca della Duke University
La ricerca della Duke University è volta a capire quali sono le reazioni che si scatenano nelle persone che interagiscono con un immobile arredato attraverso le tecniche dell’Home Staging, rispetto a quelle scaturite visitando la medesima casa privata dei mobili, oppure lasciata esattamente come era quando apparteneva al proprietario precedente.
L’obiettivo dello studio portato avanti dalla prestigiosa università statunitense è quello di valutare le regole più funzionali in termini di cambiamento nel modo di percepire e di comportarsi dei potenziali acquirenti. Alcune tecniche dell’Home Staging sono infatti tali da garantire un ritorno maggiore sull’investimento (ROI), in termini di rapporto costo-efficacia.
Le regole dell’Home Staging secondo la Duke University
Dalla ricerca della Duke University emergono dunque regole e tecniche di Home Staging tali da assicurare una percentuale di buoni risultati superiore alla media.
Vediamo insieme quali sono le regole dell’Home Staging, stando alla ricerca dell’università del North Carolina.
1. La prima regola è quella di eliminare dalla casa gli oggetti personali usati: spazzolini da denti, rasoi usati, saponette etc. Questo è ritenuto un fattore estremamente importante. Questi oggetti vengono infatti percepiti come troppo “intimi” e vanno eliminati in quanto distolgono l’attenzione dei potenziali acquirenti dal poter immaginare quella casa come la loro.
2. La seconda regola afferma che ogni stanza ha il suo perché: i diversi ambienti devono essere utilizzati con il fine per il quale sono stati concepiti. Ad esempio, una sala da pranzo deve essere impiegata a tale uso, con complementi d’arredo idonei. No ad altre destinazioni d’uso, ufficio ad esempio. Anche questa regola risulta essere un fattore piuttosto importante agli occhi dei visitatori, poiché in tal modo, non possono immaginare usi diversi da quello giusto; in caso opposto avvertirebbero una mancanza di spazio all’interno delle mura domestiche.
3. La terza regola è quella di celare la presenza degli animali domestici e di tutti i loro effetti personali, come le ciotole, le copertine, le cucce etc. Si tratta di una regola valida per evitare che le persone possano preoccuparsi di peli, allergeni e odori che potrebbero persistere dopo l’acquisto, anche se poi questo non accadrebbe realmente. La presenza degli animali domestici potrebbe anche scoraggiare l’acquisto da parte di chi non li ama.
4. La quarta regola è quella di valorizzare la luce, accendendo tutte quelle presenti dentro la casa durante gli appuntamenti con i compratori. Un ambiente bene illuminato sembrerà più ampio e susciterà una reazione positiva, oltre a trasmettere trasparenza e fiducia.
5. La quinta regola afferma che una casa arredata è meglio di una vuota, almeno stando alle statistiche del mercato immobiliare. Le case senza mobili sono considerate molto fredde, quelle arredate sono invece calorose e accoglienti. Una casa arredata è, a livello psicologico, di sostanziale aiuto in quanto stimola la fantasia di coloro che vogliono immaginare come sarebbe se all’interno fossero presenti complementi d’arredo scelti secondo il proprio gusto.
6. Secondo la sesta regola è indispensabile rimuovere tutti i bidoni della spazzatura presenti: l’immagine suscitata dalla presenza visibile dell’immondizia è quella di un luogo sporco e dove sono assenti degli spazi nascosti, che sarebbero idonei per celare pattumiere che invece rimangono esposte.
7. La settima regola incita a rimuovere tutte le foto personali e della famiglia esposte in casa. Il rischio è quello di creare un pregiudizio nei potenziali compratori. Essi infatti concentreranno la loro attenzione sulle persone, che sono percepite come i veri padroni da casa, facendoli sentire degli estranei e persino degli intrusi. Mentre un bravo Home Stager si adopererà per far sentire a casa i visitatori, le foto agiranno in maniera opposta, impedendo loro di proiettare la propria vita in quegli spazi.
8. L’ottava regola suggerisce di prendere l’arte e di metterla da parte, ovvero di rimuovere oggetti personali che rimandano l’attenzione agli abitanti della casa. Emerge infatti che l’arte sia un fattore che è ricordato più della stessa casa e, se percepita in maniera negativa, susciterà una reazione tutt’altro che positiva riguardo tutta la casa.
9. La nona regola suggerisce di dipingere le pareti con tinte neutre: si tratta di un processo di depersonalizzazione che rende la casa “inoffensiva”. Le tinte neutre consentono infatti di visualizzare i propri mobili all’interno dello spazio e sollevano dalla preoccupazione di non saper abbinare i complementi d’arredo al colore delle pareti.
10. La decima regola suggerisce di liberare il bancone della cucina: è importante infatti spostare il tostapane, la macchina per il caffè e gli altri eventuali elettrodomestici da cucina. È una strategia per far sembrare la cucina più ampia e ordinata. Non rimuovere oggetti così ingombranti dal bancone rischia di far sembrare la cucina troppo stretta e non adatta per inserire altri elementi.
11. L’undicesima regola suggerisce di non dare le spalle: significa che nessun mobile deve mostrare la parte posteriore di fronte all’ingresso di qualsiasi stanza. Se ad esempio si accedesse a una stanza e si vedesse subito la parte posteriore del divano, questo trasmetterebbe inospitalità. Sarebbe come interrompere un flusso, generare un modello di traffico scomodo e far sembrare gli spazi più stretti.
12. La dodicesima regola suggerisce di creare un visual storytelling: consiste nel raccontare una storia con l’Home Staging, come potrebbe essere il vassoio della colazione con le tazze sul letto. L’obiettivo è quello dare un benvenuto trasmettendo calore: con questo tipo di storie si creano connessioni emozionali. I potenziali acquirenti immaginano una vita differente e ideale quando vivranno lì.
13. La tredicesima regola suggerisce di far entrare quanta più luce possibile dall’esterno: è bene dunque usare tende leggere che non blocchino l’ingresso della luce. Vedere penetrare la luce del sole genera una reazione emotiva edificante, amplia gli spazi interni e mostra quelli esterni.
14. Secondo la quattordicesima regola è bene deodorare gli ambienti: inserire dei pot pourri e delle candele profumate aiuta a creare un ambiente sereno e allo stesso tempo contribuisce a nascondere eventuali cattivi odori.
15. La quindicesima regola suggerisce di prendere per la gola: per creare una connessione emotiva, un’ottima tecnica è quella di mettere in forno dei biscotti al cioccolato. Questo trasmette un vero e proprio senso di “casa”.
Chiaramente non è semplice seguire alla perfezione queste regole, a meno di avere competenze specifiche nel settore.
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